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giovedì 6 novembre 2014

La "mano" del maestro nord siriano nei Giganti di Monte Prama.

La "mano" del maestro nord siriano nei Giganti di Monte Prama.
di Pierluigi Montalbano
Quando nel 2010 fui relatore alla conferenza di Teulada, e contemporaneamente scrissi l'articolo sui giganti di Monte Prama, riferendo di una delle statue eseguita da una mano "superiore", da uno scultore raffinato, di certo formatosi in ambito nord-siriano...qualcuno storse il naso. Oggi leggo che il "maestro siriano" è sulla bocca di tutti. Ne sono lieto. Ma veniamo al nocciolo, perché sfugge a molti l'importanza della questione. Assodato che la scuola artistica nord siriana era quella che all'epoca produceva le più raffinate lavorazioni scultoree (non solo su pietra), abbiamo tre possibilità: un sardo lavorò al confine fra Siria e Turchia, oppure un siriano fu invitato ad aprire bottega in quel di Tharros (come ritengo accadde realmente), oppure un sardo che ebbe modo di vedere l'arte del vicino oriente si accasò nel Sinis e riuscì ad acquisire una "mano artistica" notevole.
Altra mia proposta (vedrete che fra qualche anno altri si riempiranno la bocca anche di questa) è che anche tutti quei manufatti attribuiti ai fenici seguiranno la stessa, identica, procedura, ossia: apertura bottega con un maestro - formazione degli artisti locali - prodotti finiti realizzati da artigiani sardi. Oggi, a mio avviso erroneamente, gran parte di questi manufatti sono attribuiti ai fenici.
E' chiaro, ormai, che si tratta di un'età fenicia (chiamata così per convenzione), e chi continua a proporre un "popolo" fenicio...si sta tirando la zappa sui piedi.

Il discorso che vorrei che passasse è questo: mano artistica nord siriana e ideologia nuragica.
Questo tipo di scuola orientale pone spesso i soggetti in modo "distaccato" dall'osservatore, nel senso che i personaggi raffigurati non guardano chi li osserva.
A Monte Prama, invece, abbiamo personaggi che "fissano" l'osservatore. La scuola sud siriana, invece, ha pose frontali (come le nostre statue), muscoli possenti (come le nostre) ma gli artigiani non erano abili come quelli del nord. Insomma...non è una questione che si risolve in poche parole o sul web, bisogna approfondire parecchio.
A Monte Prama c'è un miscuglio di idee, soprattutto nuragiche, e una mano raffinata che diede l'input convincente, tanto che fu seguita dai locali che si impegnarono per apprendere le tecniche, così come avviene in una buona scuola e così come accadde, ad esempio, con le ceramiche fenicie.
Pertanto, mano nord siriana del maestro ma ideologia e vestiario nuragici. Quando parlo di "mano del maestro" mi riferisco solo a una delle tante statue dei giganti, la più antica, la prima, quella dello spadaccino con la stola frangiata sul petto in cui i dettagli scolpiti in bassissimo rilievo sono una peculiarità dei grandi artisti del passato. In una società ben strutturata e florida ci si avvale sempre dei migliori specialisti dei vari settori e, in quel tempo, i potenti clan nuragici di stanza nel Sinis potevano permettersi i maestri di livello mondiale. Scelsero i nord siriani così come oggi il CERN sceglie un'italiana. C'è da essere orgogliosi...e non delusi dalla possibilità che i nuragici si avvalessero dei massimi esponenti di una scuola artistica perché ciò testimonia che erano tanto potenti da poterseli permettere.

In parole povere, i nuragici sapevano cosa volevano e dissero al siriano: noi vogliamo questo e tu lo sai fare...iniziamo a collaborare. Faccio un esempio concreto. Pensiamo alla nostra casa dei sogni, immaginiamola in ogni dettaglio e poi iniziamo il progetto. Cosa dobbiamo fare per realizzarla? Anzitutto avvalerci di tecnici competenti che sappiano concretizzare i nostri sogni con materiali adeguati e tecniche all’avanguardia. Se abbiamo risorse sufficienti chiamiamo gli architetti più bravi sul mercato.

2 commenti:

  1. scrive Rolando Berretta
    Solo una piccola nota; c'è un aspetto ignorato.
    Chi andava per mare praticava la pirateria e il commercio degli schiavi. Gli schiavi si portavano dietro la loro cultura. Trovare manufatti di una lontana zona geografica, spesso, ha una spiegazione meno romantica di quella che si racconta.

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  2. Sono tante le ipotesi che si possono fare, senza possibilità di inoppugnabili smentite o assolute conferme.
    E' anche possibile sostenere la concomitanza e la combinazione, di queste ipotesi, anzichè una in assoluto.

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