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domenica 19 febbraio 2012

Si è spento Giovanni Lilliu, il maestro dell'archeologia sarda.


Si è spento questa mattina all'età di 97 anni il professor Giovanni Lilliu, l'archeologo sardo di fama internazionale, ritenuto il massimo conoscitore della Civiltà nuragica.

Accademico dei Lincei dal 1990, il prof. Lilliu deve la sua fama alla scoperta della reggia nuragica di Su Nuraxi, a Barumini, suo paese natale, uno dei villaggi nuragici più importanti e famosi, dichiarato nel 2000 patrimonio dell'Umanità da parte dell'Unesco.

Nato a Barumini (Cagliari) il 13 marzo 1914, allievo di Rellini alla Scuola Archeologica di Roma, dal 1943 al 1955 Lilliu ha operato nella Soprintendenza alle Antichità della Sardegna come ispettore e poi direttore, iniziando a scavare nel 1939 in Sardegna e successivamente a Maiorca. Professore ordinario di antichità sarde dal 1955, è stato per 20 anni preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, dove ha fondato e diretto la Scuola di Specializzazione di Studi Sardi. Dal 1955 ha diretto la rivista "Studi Sardi" e dal 1983 dirigeva il Nuovo Bollettino Archeologico Sardo.

Accanto all'attività scientifico-accademica, Lilliu ha svolto un'intensa militanza politica. E' stato consigliere regionale dal 1969 al 1974 e consigliere comunale di Cagliari dal 1975 al 1980. Ha svolto anche un'intensa attività pubblicistica su temi politici, sociali e culturali con numerose testate italiane e straniere ed è stato collaboratore de L'Unione Sarda dal 1947 e dal 1994 de La Nuova Sardegna.
Da sempre era impegnato nella difesa dei beni culturali e ambientali della Sardegna dalla speculazione e dal degrado. Era socio dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma, dell'Istituto di Studi Etruschi di Firenze, della Sociedad Arqueologica Lulliana di Palma di Maiorca.
Nel 2007 ha ricevuto dalla Regione Autonoma della Sardegna l'onorificenza "Sardus Pater" istituita proprio in quell'anno quale riconoscimento da assegnare a cittadini italiani e stranieri che si siano distinti per particolari meriti di valore culturale, sociale o morale e abbiano dato lustro alla Sardegna.
Il Professore fu un acceso sostenitore dei nuraghi fortezza e, fin dal 1966, affermò che la Sardegna nuragica era dotata di una marineria in grado di partecipare ai movimenti navali nel Mediterraneo.

Addio caro maestro.

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